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Con la legge di Bilancio 2025 la misura introdotta per ridurre la pressione fiscale sugli stipendi, ha cambiato forma: da sconto contributivo si passa a un bonus che agisce sul fronte fiscale.
Un nuovo “assetto” che però non è a effetto zero. Come confermato dalla Sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, intervenuta alla Camera per le interrogazioni a risposta immediata, alcuni lavoratori e lavoratrici perderanno fino a 1.200 euro rispetto all’anno scorso.
Si tratta di chi guadagna tra 8.500 e 9.000 euro annui, che nel 2024 per effetto della riduzione del 7 per cento dei contributi dovuti, sono passati da incapienti a capienti ai fini IRPEF e, conseguentemente, hanno avuto accesso al trattamento integrativo, pari ad un massimo di 100 euro al mese.
Il passaggio del taglio del cuneo da fiscale a contributivo cambia le carte in tavola e questi lavoratori tornano ad essere incapienti, e conseguentemente esclusi dalla platea dei beneficiari del bonus IRPEF.
Secondo la Sottosegretaria al MEF:
“Si tratta di un numero assai limitato di soggetti e di una platea che normalmente cambia composizione ogni anno per motivi legati a dinamiche reddituali e del mercato del lavoro: aumento delle retribuzioni, maggiori o minori straordinari, maggiori o minori ore lavorate. Soggetti che rientrano in tale fascia di reddito non sono inquadrabili in una specifica categoria di contribuenti.”
La situazione resta allo studio del Governo ma, per il momento, porterà ad una revisione al ribasso dello stipendio riconosciuto in busta paga a gennaio.