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Fatturazione
Anche senza proroga, dal 1° gennaio dell’anno prossimo cinque partite Iva su dieci non saranno obbligate a emettere fatture elettroniche. Tra l’allargamento del regime forfettario, i soggetti che fanno solo scontrini e le esclusioni ora in discussione in Parlamento, l’obbligo riguarderà metà dei 5,8 milioni di titolari di partita Iva (imprenditori individuali, professionisti, società ed enti non commerciali). Gli esclusi, comunque, non dovranno disinteressarsi completamente del nuovo obbligo, perché potranno comunque trovarsi a ricevere fatture elettroniche dai propri fornitori. I primi a evitare la e-fattura sono i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario e i vecchi minimi (circa 935mila titolari di partita Iva, in base agli ultimi dati). Ed è un insieme che potrebbe crescere fino a 1,5 milioni con l’innalzamento della soglia d’accesso a 65mila euro di ricavi, previsto nel disegno di legge di Bilancio per il 2019. Del resto, le ultime statistiche fiscali (anno d’imposta 2016) dicono che nella fascia di giro d’affari tra i 30 e i 65mila euro ci sono 909mila contribuenti.

Fonte: Ilsole24ore
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Fatturazione, Iubar, Servizi
Moratoria sulle sanzioni per il primo semestre 2019: sino al 30 giugno 2019, nessuna sanzione per chi emette la fattura elettronica oltre i termini, ma, comunque, in tempo per far concorrere l’imposta alla liquidazione di periodo. Sanzioni ridotte al 20% se la fattura, pur emessa in ritardo, partecipa alla liquidazione periodica del mese o trimestre successivo. E ancora, possibilità di emettere le fatture entro 10 giorni dall’operazione e maggior termine per l’annotazione delle fatture emesse sui registri IVA. Sono alcune delle novità sulla fattura elettronica che troveranno posto nel decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2019. Si intende, così, semplificare la vita a imprese e lavoratori autonomi che, dal 1° gennaio 2019, dovranno cimentarsi con le nuove regole. Nessuna proroga in vista, ma qualche semplificazione in arrivo: può essere racchiuso in questa frase ciò che si prospetta all’orizzonte per i soggetti IVA che, dal 2019, rientreranno nell’obbligo di emissione della fattura in modalità elettronica. Le semplificazioni, molto probabilmente, troveranno spazio già nel decreto legge in via di emanazione, in modo tale che ci sia il tempo per metabolizzare il tutto prima della fatidica data del 1° gennaio 2019.

Fonte: Ipsoa.it Leggi l’articolo
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Fatturazione
Entrerà in vigore il 1° settembre l’obbligo di fatturazione elettronica per il tax free shopping, ovvero per i commercianti che vendono beni esenti da IVA a cittadini extra-europei, solitamente turisti. Ora mancano pochissimi giorni per adeguarsi alla nuova disciplina, ma l’ Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Dogane hanno già pubblicato le “istruzioni operative” per l’adeguamento alla nuova regolamentazione. Prima d’ora la vendita veniva certificata con documento cartaceo, ma dal 1° settembre sarà obbligatorio emettere l’e-fattura. La procedura, descritta nel provvedimento n. 54088/RU, dovrà seguire alcuni semplici passaggi: – il negoziante trasmetterà ad OTELLO 2.0 il messaggio contenente i dati della fattura per il tax free shopping al momento dell’emissione e metterà a disposizione dell’acquirente un documento, in forma analogica o elettronica, contenente il codice ricevuto in risposta che ne certifica l’avvenuta acquisizione da parte del sistema; – la prova dell’uscita delle merci dal territorio doganale non sarà più fornita dal timbro apposto sulla fattura da parte della dogana di uscita, ma direttamente attraverso il codice di visto digitale univoco generato da OTELLO 2.0; – nel caso in cui l’uscita dal territorio doganale UE avvenga attraverso un altro Stato membro, la prova di uscita delle merci sarà fornita dalla dogana estera secondo le modalità vigenti in tale Stato membro. Sono obbligati ad emettere la fattura elettronica tutti i dettaglianti che vendano beni a cittadini non appartenenti all’Unione Europea, che quindi sono esenti dal pagamento dell’IVA. Vi sono poi dei requisiti per l’esenzione dal pagamento dell’IVA, vale a dire l’acquisto dei beni per uso personale o familiare e l’importo dell’acquisto che deve essere superiore a 154,94 euro.
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Fatturazione, Servizi
Con il provvedimento dell’agenzia delle Entrate del 13 giugno 2018, Prot. n.117689/2018, sono state chiarite le regole per delegare gli intermediari i servizi della fatturazione elettronica. I contribuenti potranno delegare (per non oltre quattro anni) uno o più intermediari all’utilizzo di tutti i servizi connessi, come la consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche, la consultazione dei dati rilevanti ai fini Iva trasmessi, la registrazione dell’indirizzo telematico e la generazione del QR-code.
Fonte: ilsole24ore.com
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Fatturazione

Da gennaio 2019, tutte le imprese, per farsi pagare dai clienti e per pagare i fornitori, dovranno per forza emettere e ricevere una fattura elettronica. Una rivoluzione che vedrà un’ anteprima già a luglio di quest’anno quando l’obbligo della fattura digitale scatterà per le cessioni di benzina o gasolio per motori e per le prestazioni dei subappaltatori nel quadro di un contratto di appalti pubblici.
Poi, dal 1° gennaio 2019, l’obbligo sarà esteso a tutte le operazioni business to business e viaggerà attraverso il Sistema di interscambio (lo Sdi), lo stesso canale in cui sono già transitate le fatture elettroniche verso la Pubblica amministrazione. Il nuovo obbligo di fatturazione elettronica riguardante tutti i soggetti IVA e volto a restringere la maglia dell’evasione fiscale, scatterà secondo le disposizioni previste nella legge di bilancio 2018 rendendo così valevole solo la documentazione emessa secondo questa tipologia di formato. 

Sono esonerati da tali disposizioni solo i soggetti che operano in regime di vantaggio e coloro che applicano il regime forfettario.
I soggetti obbligati potranno invece avvalersi di intermediari per la trasmissione delle fatture elettroniche, ferme restando le responsabilità del soggetto che effettua la cessione del bene o la prestazione del servizio.

Come per le fatture cartacee anche per le fatture elettroniche vige l’obbligo della corretta
conservazione attraverso appunto la conservazione sostitutiva o digitale, ovvero una procedura all’interno del sistema informatico che conferisce valore legale nel tempo ad un documento stesso. L’obiettivo è duplice: da un lato punta a ridurre l’evasione fiscale, dall’altro a lavorare nella direzione della tanto auspicata semplificazione fiscale con la conseguente riduzione del numero degli adempimenti fiscali.

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